martedì 8 giugno 2010

Il potere delle scadenze...

Ciao a tutti, rieccomi qua su La Cartella.
'Sti giorni sono giorni di fuoco, sto lavorando dalla mattina alla sera e pure i miei blog soffrono la mia mancanza. Devo ancora fare il resoconto della seconda settimana di Workshow a Lucca, pure! Tra i tanti lavori di questo mese, come al solito era presente la buona Fiordaliso... oggi infatti vi regalo un piccolo tutorial scoutizzato.

Ebbene, c'era una volta una bozza:

Tema del libro, il campo estivo (invernale, primaverile... insomma il campo fisso). La mia intenzione era quella di creare qualcosa di questo tipo, ispirandomi al celebre illustratore scout Pierre Joubert. Da sempre i suoi disegni mi hanno affascinato, carichi di dinamismo, solennità e delicatezza. Insomma parto con la bozza, mi studio le linee portanti dell'illustrazione e vedo un po' cosa funziona e cosa no. Mi accorgo infatti che il ragazzino che si sporge per prendere il palo in legno, sapeva un po' di Uomo Ragno e diciamo che le gambe di li a poco avrebbero ceduto. Quindi ci ho lavorato su ed è venuto fuori questo...



Ora il nostro esploratore non si chiama più Peter... ma la sindrome da uomoragno è passata al ragazzino alle sue spalle, che si arrampica nella costruzione solidissima issata dai baldi giovani scout. Questa è utopia... nella realtà attuale, dei ragazzini scout creerebbero uno strumento di morte fatto di legno e corde, che alla prima giornata di campo imploderebbe nel silenzio della notte! E comunque, la matita mi ha convinto e quindi son passato al tavolo luminoso... oh il caro tavolo luminoso che sflhassha i miei occhi (come si scrive, "sflèscia"? Così si capisce di più? Insomma, mi accieca!). Creo il clean-up dell'illustrazione, ossia una beeeella matita definita, nella carta adatta all'acquarello, Fabriano 4 grana fine, misto cotone... forse siamo sui 300 grammi. O forse qualcosina di più, non ricordo. Dispongo i miei bicchierini da caffè al lato del foglio (che uso per preparare i colori), acqua, pennelli, acquarelli ed Ecoline, cuffie in testa... e ne è venuto fuori questo.


Solitamente, parto dai colori base dei protagonisti. Stabilisco prima di tutto da dove arriverà la luce. il tipo e la quantità di luce che ci sarà nella scena. Questa è un esterna, ma siamo quasi in zona tramonto. Comunque, do i colori base ai personaggi e agli oggetti di scena (in questo caso, i pali). Dopodiché comincio con le ombre (nel caso dell'acquarello, le luci sono nel bianco del foglio): parto con la pelle, vestiti, capelli e oggetti di scena. Poi arriva il turno dello sfondo, che in questo caso era cielo, nuvole e qualche fogliolina, quindi non c'era tanto da fare. Un po' di arancio e rosa per l'effetto "nuvole illuminate dal sole che tramonta" e eccoci qua.
Tutto questo (più altre 2 illustrazioni simili, sempre con la stessa tecnica e un'altra "photoshoppata") nel giro di un giorno e mezzo. Qual'è il nemico naturale del disegnatore? La scadenza.

L'inchiostrato Bremmi.

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